I.1.1 and I.1.10 Pompeii. September 2010.
ID Plate (corner of Via Stabiana and unnamed vicolo between I and city walls). Photo courtesy of Drew Baker.
I.1.10 Pompeii. September 2010. Looking east along unnamed vicolo between Regio I and city walls.
The entrance doorway to I.1.10 is in the left wall. Photo courtesy of Drew Baker.
I.1.10 Pompeii. September 2010.
Entrance doorway, looking north from unnamed vicolo. Photo courtesy of Drew Baker.
I.1.10 Pompeii. September 2005. Entrance doorway.
I.1.10 Pompeii. September 2010.
Looking west towards room with doorway leading to I.1.1, from entrance room. Photo courtesy of Drew Baker.
I.1.10 Pompeii. September 2010.
Looking west towards south-west corner of room with doorway leading to I.1.1.
Detail of feature down-pipe. Photo courtesy of Drew Baker.
I.1.10 Pompeii. July 2008. Detail of feature down-pipe. Photo courtesy of Barry Hobson.
I.1.10 Pompeii. September 2010.
Looking north through doorway with passage leading to I.1.1. Photo courtesy of Drew Baker.
I.1.10 Pompeii. September 2010.
Looking west from room in north-east corner, across entrance room. Photo courtesy of Drew Baker.
I.1.10 Pompeii. September 2010. Looking south towards south-east corner. Photo courtesy of Drew Baker.
1.1.10 Pompeii. September 2010. Looking east towards south-east corner. Photo courtesy of Drew Baker.
1.1.10 Pompeii. September 2010.
Looking east towards south-east corner, detail of matrix (original?) showing fresco fragments, lapilli etc in situ. Photo courtesy of Drew Baker.
I.1.10 Pompeii. September 2010.
Looking south onto unnamed vicolo and city walls, through entrance doorway. Photo courtesy of Drew Baker.
1.1.10 Pompeii. September 2010. Looking south at wall into unnamed vicolo, looking south towards city wall. Photo courtesy of Drew Baker.
1.1.10 Pompeii. September 2010. View from wall showing side of I.1 looking north towards Odeon. Photo courtesy of Drew Baker.
1.1.10 Pompeii. September 2018.
Looking towards site of street altar at south-east corner of insula. Photo courtesy of Aude Durand.
1.1.10 Pompeii. September 2010. East end of insula of I.1, with street altar on its corner.
Looking north along unnamed vicolo between I.1 and I.5. Photo courtesy of Drew Baker.
1.1.10 Pompeii. September 2010.
Feature street altar on corner of 1.1, looking west. Photo courtesy of Drew Baker.
According to Sogliano, on the south-east corner of the insula was a small masonry altar.
The altar was covered with red stucco, and the wall behind was also painted.
On this wall were two very large serpents crawling between plants, one on each side of the corner of the insula.
Today, there is no visible trace, other than the red stucco at the base of the altar, above.
See Sogliano, A., 1879. Le pitture murali campane scoverte negli anni 1867-79. Napoli: (p.9)
In Codex Topographicus Pompeianus: Regio I.1/I.5, (the copy at DAIR), Warscher included Viola’s description of the insula, from
Gli scavi di
Pompei dal 1873 al 1878, introduzione (Pompei e la regione sotterrata dal
Vesuvio nell’anno 1879, Napoli, 1879).
This is included at the end in all parts of I.1 on the website.
“Parlando
dell’Insula I, Regio I – dicevo che in origine essa dovette essere unita
all’isola V, la quale ha ricevuto questo numero sol perchè scavata
posteriormente alle altre quattro della stessa regione. La causa per cui questo spazio fu per mezzo di
un vico diviso in due parti noi la ignoriamo, laddove non si può porre in
dubbio che tutta questa seconda parte dovette appartenere a un solo
proprietario, perchè quasi tutta occupata da un solo edifizio; che le altre due
ristrettissima località furono ricavate posteriormente.
La sua area è di
m.q. 1595-72: ed è limitata a settentrione dalla via tertia, che la separa
dalla isola 2, ad oriente ed occidente da due vicoli privi di selciato, e a
mezzogiorno dell’agger che fiancheggia le mura; senza dubbio essa faceva parte
de’quartieri ignobili della città, almeno per quanto può congettarsi dal
mestiere che vi si esercitasse e della rozzezza della costruzione. Anche quivi avvennero frequenti
trasformazioni, come affermano gli avanzi di costruzioni appartenenti a diverse
epoche.
Come si vede
dalla prefazione del prof. Viola – fu un malintese con la numerazione delle
insulae della Regio I: non si aspettava che vi fosse un vicolo che separa
l’insula I dell’insula vicina, e a questa altra fu dato il numero 5 – poichè i
numeri 2, 3 e 4 sono stati dati alle insulae scavate prima. Ma io sono dell’opinione che sia meglio non
cambiare i numeri una volta dati, poichè sarebbe troppo difficile di orientarsi
nei rendiconti contemporanei agli scavi.
Il vicolo che separa
l’insula I della insula 5 – dà l’impressione di un passaggio stretto, nessuna
porta, nessuna finestra non danno in questo vicolo.
La mia fotografia
è molto tipica per l’insula intiera: muri di tufo o di pietra di Sarno
completati nell’epoca tardiva di mattoni; non è possibile di seguire i
cambiamenti che avevano luogo nell’insula in questione. Noi abbiamo, come si vede tre case con
thermopolia, cauponae per la gente povera.
Non è rimasta
niente della pittura murale”.
See Warscher T., 1935. Codex Topographicus Pompeianus: Regio I.1/I.5. Rome: DAIR.